REVENGE PORN – COS’E’ E COME E’ NATO

Lo sviluppo della rete e l’incremento dell’utilizzo di social network ha facilitato le relazioni umani, rappresentando una finestra sul mondo dalla quale è possibile conoscere realtà altrimenti sconosciute.
Purtroppo ha anche favorito lo sviluppo di forme di criminalità del tutto nuove. Più subdole rispetto a quelle conosciute, poiché spesso invisibili ad occhio nudo.

Molto spesso, ci si preoccupa di nascondere aspetti della propria vita privata a coloro che ci sono fisicamente vicini; come familiari, amici, colleghi, ma non ci si preoccupa del fatto che estranei entrino nella nostra quotidianità.
Eleggiamo sconosciuti a destinatari e custodi dei nostri segreti più profondi, come se la barriera rappresentata da uno schermo potesse proteggerci da qualsiasi ingerenza indesiderata; lasciando a noi il potere di decidere con un tasto quando porre fine ad un rapporto.
In realtà, la finestra che apriamo sul mondo, rappresenta l’autorizzazione ad entrare nelle nostre case, nelle nostre realtà, nelle nostre vite; senza conoscere le reali intenzioni di coloro con cui interagiamo.

La voglia di trasgredire, l’ingenuità, il desiderio di conoscere persone nuove, di ritagliarsi un piccolo angolo privato nel quale poter esprimere noi stessi, senza temere il giudizio dei nostri affetti e in cui poter fare emergere anche i nostri lati più nascosti, ci rende vulnerabili. Ci rende disarmati nei confronti di chi, in realtà, vede nella nostra apertura e nella nostra debolezza, l’occasione di trarre vantaggio, commettendo veri e propri reati “a distanza”.

Codice penale e revenge porn

Tra i reati a distanza si colloca il Revenge porn, previsto dall’art. 612 ter del Codice penale. Il Revenge porn consiste nel diffondere, o anche solo nel minacciare di diffondere in rete, immagini o video personali, sessualmente espliciti, a scopo vendicativo. La divulgazione può avvenire attraverso social media, chat, email o messaggi.

Chi è colpevole del reato? Chi punisce la legge?

La legge punisce chi, dopo aver realizzato o sottratto, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate.
Punisce altresì chi avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video, li invia o consegna, cede, pubblica o diffonde, senza il consenso delle persone rappresentate, al fine di provocare loro un danno.
E’ bene evidenziare che la legge punisce non solo coloro che abbiano realizzato o sottratto per primi i video o le immagini, ma anche coloro che li abbiano ricevuti e a loro volta inoltrati.

Si pensi ai casi di cronaca in cui video sessualmente espliciti realizzati da ex fidanzati, ex mariti o amanti, sono stati inoltrati via WhatsApp ad amici e conoscenti, creando catene interminabili che hanno posto le vittime alla pubblica gogna, devastandole psicologicamente e socialmente, al punto da condurle a gesti estremi.

Come possiamo ottenere giustizia e tutela?

Per ottenere la punizione dei colpevoli, è necessario presentare atto di querela. Tranne nei casi in cui le condotte siano commesse ai danni di persone in condizioni di inferiorità fisica o psichica, o in danno di una donna in stato di gravidanza, nei quali è sufficiente che l’Autorità Giudiziaria venga a conoscenza della condotta lesiva affinché si proceda.

Se ti è capitato di essere vittima di Revenge Porn e qualche tua foto o video è stata divulgata senza il tuo permesso; ti consigliamo ti rivolgerti a un esperto che saprà indicarti come tutelare i tuoi diritti.